La rivoluzione dei coltivatori urbani!

Una verde rivoluzione silenziosa si sta sviluppando nelle periferie più povere, nei sobborghi cittadini più trascurati: è la voglia di produrre da soli il cibo di cui abbiamo bisogno. Senza dipendere da un supermercato o da un negozio, da una banca o da un governo, da prezzi stabiliti da ignoti gruppi di potere, che decidono secondo i propri fini il valore del denaro. Il cibo si può comprare ma si può anche coltivare: farlo, lo stiamo scoprendo, è faticoso ma ci fa sentire molto molto bene. Sarà per questo che qualcuno ha pensato di comporre una colonna sonora per parlare a tutti di questa scoperta. “Home Grown” è una canzone rap di Keith Cross, un cantante americano che parla con un sound trascinante di questa rivoluzione che si fa con gli orti, sporcandosi le mani nella terra, prendendosi cura giorno per giorno di piante in grado di nutrirci, alla faccia di qualunque Down Jones.

I semi di melanzane, peperoni, cipolle e pomodori diventano così la moneta per un’economia diversa, dove non si vende ma si scambia. Utopia? Forse, ma il movimento dell’autoproduzione sta creando una nuova generazione di coltivatori urbani che sta trasformando senza clamore le città di tutto il mondo. Keith Cross ci ricorda che per sopravvivere alla crisi con dignità basta poter lavorare un pezzo di terra tra sole, acqua e vento. Che nelle nostre mani, con un piccolo aiuto vegetale icon wink La canzone dei nuovi ortisti  sta la chiave di una vita più felice.

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